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Impara a controllare la tua mente

Un’abitudine è una successione ridondante di pensieri, comportamenti ed emozioni completamente automatici ed inconsci acquisiti attraverso la reiterazione.

Un’abitudine si forma quando fai qualcosa talmente tante volte che il tuo corpo ha ora imparato a fare quel qualcosa meglio della tua mente.

Se ci rifletti, quando la gente si sveglia al mattino inizia a pensare ai propri problemi, che sono dei veri e propri circuiti e ricordi della mente.

Ognuno di questi ricordi è connesso ad altre cose e persone in determinati tempi e luoghi, e se il cervello è una testimonianza del passato, nel momento in cui le persone iniziano la giornata stanno già pensando al loro passato.

Ognuno di questi ricordi contiene un’emozione.

Le emozioni sono il prodotto finale delle esperienze passate.

Perciò, non appena richiamano alla mente quei ricordi o problemi cominciano tutto d’un tratto a sentirsi infelici, si rattristiscono e provano dolore.

Ora, ciò che pensi e ciò che provi generano la tua condizione d’essere, quindi l’intero stato d’animo di una persona all’inizio di una giornata si trova nel passato.

Cosa significa? Che il passato prima o poi diventerà un futuro prevedibile.

Dunque, se consideri che i tuoi pensieri abbiano a che fare con il tuo destino e non riesci a pensare in modo migliore di ciò che provi, o i tuoi sentimenti sono diventati il mezzo tramite cui pensi, per la stessa definizione di “emozioni” stai pensando nel passato.

E finirai per in gran parte creare la stessa identica vita.

Così, le persone prendono i propri telefoni, controllano Whatsapp, controllano i loro messaggi, controllano le e-mail, controllano Facebook, si fanno una foto ai piedi, la postano su Facebook, “twittano” qualcosa, aprono Instagram, controllano i notiziari e solo ora si sentono veramente connessi con tutto ciò che conoscono della loro vita.

E poi attraversano una serie di comportamenti di routine.

Si alzano dallo stesso lato del letto, vanno al bagno, si bevono una tazza di caffè, si fanno la doccia, si vestono, vanno al lavoro alla stessa maniera, fanno le stesse solite cose, vedono le stesse persone, premono gli stessi pulsanti emotivi e tutto ciò diventa una routine, diventa come un piano, un programma.

A questo punto a causa di un programma hanno perso il loro libero arbitrio e non c’è nessuna mano invisibile che li porta a fare ciò.

Perciò, quando arriva il momento di variare la ridondanza di quel ciclo, diventa un programma del subconscio.

Ora, il 95% di ciò che saremo quando avremo raggiunto i 35 anni è un insieme di comportamenti, reazioni emotive, abitudini inconsce, atteggiamenti programmati, convinzioni e percezioni imparate a memoria che funzionano esattamente come un programma di un computer.

Quindi, un individuo può dire, con il restante 5% della sua coscienza, voglio essere in forma. Voglio essere felice. Voglio essere libero.

Ma il corpo è in un programma totalmente diverso.

Allora come faccio ad iniziare ad apportare dei cambiamenti?

Beh, bisogna andare oltre la mente analitica perché ciò che separa la mente conscia da quella subconscia è appunto la mente analitica.

Ed è qui che entra in gioco la meditazione, perché si può insegnare alla gente, mediante la pratica, a come alterare le proprie onde cerebrali, rallentandole.

E quando lo fanno correttamente, hanno accesso al sistema operativo nel quale possono iniziare ad applicare cambiamenti davvero importanti.

Dunque, la maggior parte delle persone aspettano l’avvento di una crisi, di un trauma, di una malattia o di una diagnosi… attendono una perdita, qualche sorta di tragedia per prendere la decisione di cambiare.

E il messaggio che voglio dare è: perché aspettare?

Si può imparare e cambiare quando ci si trova in uno stato di dolore e sofferenza, ma si può imparare e cambiare pure in uno stato di gioia ed ispirazione.

Penso che al momento la cosa fantastica è che la gente si stia svegliando.

È molto interessante. Ho trovato gli agganci più profondi e quanto ciò possa essere potente per qualcuno è quando hai parlato del trauma e di come le persone vivono un evento traumatico, per poi praticamente farlo ripetere.

E come questo porti ad un effetto knockdown. Perché è così? Perché le persone trovano così difficile superare un trauma?

Più forte è la reazione emotiva che proverai nella tua vita, più alto sarà il quoziente motivo, più presterai attenzione alle cause. L’istante in cui il cervello pone tutte le proprie attenzioni verso la causa, scatta una sorta di fotografia.

È ciò che viene chiamato ricordo.

I ricordi a lungo termine vengono generati da esperienze estremamente emotive.

Quindi, ciò che accade in quel momento è che la gente pensa a livello neurologico all’interno del circuito di quell’esperienza e si sentono chimicamente entro i confini di quelle emozioni.

E così, quando si ha una reazione emotiva a qualcosa o a qualcuno, gran parte delle persone crede di non poter controllare le proprie emozioni.

Beh, a quanto pare, se permetti a quella reazione emotiva, chiamata periodo refrattario, di durare per ore o giorni, diventa ciò che è conosciuto come umore.

Dire a qualcuno “Ehi, come butta?”, “Sono di cattivo umore”. Perché sei di cattivo umore? Beh, 5 giorni fa mi è successa questa cosa e sto avendo una lunga reazione emotiva.

Se mantieni la stessa reazione emotiva per settimane o addirittura mesi, abbiamo a che fare con un temperamento.

Perché è così amareggiato? Non lo so, chiediamoglielo, perché è così amareggiato? Perché sei amareggiato? Beh, 9 mesi fa mi è accaduta quest’altra cosa.

E se mantieni la stessa reazione emotiva per anni, si ha a che fare con un tratto di personalità.

Imparare a ridurre il periodo refrattario delle tue reazioni emotive è esattamente la cosa sui cui bisogna iniziare a lavorare.

Quindi, quando alle persone accade un evento ciò che fanno è continuare a richiamarlo perché le emozioni degli ormoni dello stress, le emozioni di sopravvivenza, dicono di fare attenzione a ciò che è accaduto perché vuoi essere preparato nel caso avvenga nuovamente.

Pare che moltissimi trascorrano il 70% della propria vita semplicemente sopravvivendo, vivendo nello stress, anticipando sempre lo scenario più sfavorevole basandosi su un’esperienza passata e stanno letteralmente, al di fuori dell’infinita potenzialità nel campo quantistico, selezionando il peggior esito possibile e iniziano ad accettarlo emotivamente con paura, condizionando il loro corpo in uno stato di terrore.

Fallo abbastanza volte e il tuo corpo senza di te avrà un attacco di panico, non puoi nemmeno prevederlo perché è inconsciamente programmato.

Perciò, chiedi a quell’individuo: “Perché sei così?”, e lui ti risponderà: “Sono così a causa di quest’evento accadutomi 15 o 20 anni fa”.

E dal punto di vista biologico significa che da quell’evento non è più stato in grado di cambiare.

Le emozioni nate da una qualsiasi esperienza tendono a dare al corpo e al cervello una scarica di energia.

Le persone diventano assuefatte dall’adrenalina rilasciata da certe emozioni e sfruttano i problemi e le circostanze della loro vita per ribadire il loro limite cosicché possano provare qualcosa.

Ed ora, quando arriva il momento di cambiare, chiedi alla persona: “Perché sei così?”, ed ogni volta che ricordano l’evento nel cervello e nel corpo vengono prodotte le stesse sostanze chimiche, come se l’evento si stesse verificando proprio in quest’istante.

Saldare e cablare gli stessi circuiti e inviare lo stesso identico slancio emotivo al corpo, qual è l’importanza di tutto ciò?

Beh, il tuo corpo rappresenta il tuo subconscio. Non conosce la differenza tra l’esperienza che sta generando l’emozione e l’emozione che viene creata dal solo pensiero, perciò il corpo crede di star rivivendo la situazione del passato 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, 365 giorni all’anno.

E quando queste emozioni condizionano alcuni pensieri, e lo fanno, e questi pensieri generano le stesse identiche emozioni che influenzano gli stessi pensieri, l’intera condizione d’essere dell’individuo si ritrova nel passato.

La parte più difficile del cambiamento è non prendere le stesse scelte che hai preso il giorno prima, punto.

E nel momento in cui decidi di fare una scelta diversa, preparati, perché ti sentirai a disagio.

La cosa più importante è che continuiamo a saldare e cablare questi circuiti, finché diventano sempre più collegati tra loro, perciò ad ogni pensiero il programma si avvia.

Ma è l’emozione che precede il pensiero; se ad esempio si ha una preoccupazione, si proverà ansia. Nell’attimo in cui proverai ansia, il tuo cervello si metterà in contatto con il tuo corpo e dirà “Sì, sei piuttosto ansioso”.

Quindi comincerai a riflettere su pensieri interconnessi al modo in cui ti senti.

La ridondanza di questo ciclo condiziona il corpo nel diventare la mente. Adesso, quando arriva il momento di cambiare, la persona fa un passo in quel flusso di cambiamento, farà una scelta diversa e tutto d’un tratto non proveranno più ciò che provavano prima.

Il corpo dirà: “Lo stavi facendo per 35 anni, smetterai semplicemente di soffrire, di sentirti in colpa, di vergognarti, smetterai di lamentarti, di incolpare, di giustificarti o ancora di autocommiserarti…?”. Il corpo si ritrova ora in territorio sconosciuto.

Perciò inizierà a dire “Voglio tornare in un territorio che definisco familiare”.

Di conseguenza, cerca di influenzare la mente dicendo ad essa: “Comincia domani”, “Sei troppo simile a tua madre”, “Non cambierai mai”, “Tutto questo non può funzionare”, “C’è qualcosa che non va”.

E se rispondi a tale pensiero come se fosse autentico, lo stesso pensiero ti condurrà alla solita scelta, che porterà allo stesso comportamento, che genererà la stessa esperienza, che infine produrrà la stessa emozione.

Vorrei parlare di quella nozione che riguarda… Dammi qualche delucidazione in più su… ciò che intendi con “il corpo diventa la mente” o sul subconscio.

Cosa intendi esattamente con ciò?

Si tratta di 2 concetti diversi. Il tuo corpo è il tuo subconscio.

Nel senso che, se in questo momento sei seduto e cominci a pensare ad un qualsiasi futuro scenario pessimistico che stai ora rievocando nella tua mente ed inizi a percepire le emozioni di quell’evento, il tuo corpo non riesce a distinguere la differenza tra il vero e proprio evento, che si verifica nel mondo reale, e ciò che stai creando tramite le emozioni o il semplice pensiero.

Perciò, la maggior parte delle persone sta costantemente riaffermando il proprio stato emotivo.

Quando giunge il momento di rinunciare a quell’emozione, le persone riescono a dire di volerlo veramente fare, ma in realtà il corpo è di gran lunga più forte della mente perché è stato abituato in questo modo.

Dunque, ora il servitore è divenuto il padrone e di punto in bianco l’individuo, una volta fatto quel passo verso l’ignoto, preferirebbe sentirsi in colpa e soffrire, perché è qualcosa che è almeno in grado di predire.

Per molti l’ignoto è un luogo terrificante perché esso è incerto.

La gente mi dice “Beh, non posso prevedere il mio futuro”, “Mi ritrovo nell’ignoto” e io rispondo sempre che la maniera migliore di predire il tuo futuro è di crearlo tu stesso.

Non da ciò che ci è noto, ma da ciò che non ci è noto. Quali sono i pensieri che vuoi saldare e cablare nel tuo cervello?

Quali sono i comportamenti che vuoi mostrare durante l’arco di una giornata?

L’atto di provarli mentalmente, chiudendo gli occhi, ripetendo l’azione…

La ripetizione dell’azione di ciò che si vuole?

Esatto, l’azione di ciò che si desidera. Chiudendo i tuoi occhi e provando mentalmente certe azioni.

Se sei realmente presente, il cervello non riesce a comprendere la differenza tra ciò che stai immaginando e ciò che stai effettivamente vivendo nel mondo tridimensionale.

Perciò, inizi ad installare l’hardware neurologico nella tua mente per far sembrare che l’evento sia già avvenuto. Adesso, il tuo cervello non contiene più una memoria del passato, ma una mappa del futuro.

E se continui a farlo, innescandolo in questo modo, l’hardware diventa un programma software. E chi lo sa, potresti cominciare a comportarti come una persona felice.

Credo che la parte più difficile sia istruire il nostro corpo dal punto di vista emotivo.

Come ci si sentirà in futuro prima di viverlo di persona.

Cosa significa? Non puoi aspettare di arrivare al successo per sentirti potente. Non puoi aspettare di arrivare alla ricchezza per sentirti ricco. Non puoi aspettare una nuova relazione per provare amore, o ancora la tua guarigione per sentirti completo.

Voglio dire, questo è il vecchio modello della realtà riguardo la causa e l’effetto…

Attendere che qualcosa al di fuori di noi trasformi ciò che sentiamo dentro di noi.

Quando ci sentiamo bene dentro diamo ascolto a chiunque o a qualunque cosa abbia causato quel benessere.

Questo implica che dal mondo Newtoniano la maggior parte della gente trascorre la propria vita vivendo nella mancanza, aspettando che “lì fuori” qualcosa cambi.

Cosa intendi con “mondo Newtoniano”?

Il mondo Newtoniano riguarda tutto ciò che è prevedibile. È tutta questione di prevedere il futuro.

Però, il modello quantistico della realtà riguarda il provocare un effetto.

Nel momento in cui inizi a sentirti ricco e degno, stai generando ricchezza. Nel momento in cui ti senti autorevole, indica che stai facendo un passo verso il successo.

Nel momento in cui inizi a sentirti completo, comincia la tua guarigione, e quando ami te stesso e ami ogni particolare della tua vita, creerai qualcosa al pari e provocherai un effetto.

Penso sia questa la differenza tra vivere da vittima nel tuo mondo, ad esempio dicendo: “Sono così a causa di questa persona o di quella cosa, oppure di quest’esperienza, sono stati loro a costringermi a pensare e a sentirmi in questa maniera”.

Quando cambi prospettiva, divieni il creatore del tuo modo ed inizi a pensare “I miei pensieri e i miei sentimenti stanno variando l’esito della mia vita e adesso… è tutta un’altra questione”.

Mentre iniziamo a credere sempre di più di essere i creatori della realtà.

Dunque, come passiamo da “Ok, quest’emozione negativa sta controllando la mia vita, mi ha bloccato in questo ciclo di… Penso a quest’emozione che scatena una reazione chimica che di conseguenza abitua il mio corpo a sentirsi in questo modo, cosa che rende più semplice e più probabile che lo rifaccia di nuovo e adesso mi ritrovo in questo circolo vizioso…”

– Ed è inconscio, è tutto inconscio.

Giusto. E proprio tu hai posto questo quesito “il tuo pensiero genera il tuo ambiente o è il tuo ambiente a generare il tuo pensiero?” che ho trovato molto, molto interessante.

Quindi, come facciamo a partire da quel modo di pensare di prima, meccanisticamente parlando, ad avviare questo processo di visualizzazione di qualcosa che mi da potere, “sono io in uno stato diverso”, “è il me stesso del futuro”… si tratta di meditazione? Oppure… di cosa si tratta?

Se non sei definito da una visione del futuro, allora non ti restano altro che vecchi ricordi del passato e la tua vita diverrà prevedibile.

E se quando ti svegli al mattino non sei definito da una visione del futuro, mentre vedi la stessa gente, vai negli stessi posti e fai le stessa identica cosa allo stesso identico momento, non si tratta più del fatto che la tua personalità stia creando la tua realtà personale. Ora è la tua realtà personale ad influenzare e creare la tua personalità.

Il tuo ambiente controlla a tutti gli effetti in modo inconscio come pensi e come ti senti.

Perché ogni individuo, ogni cosa, ogni luogo, ogni esperienza possiede una rete neurologica nel tuo cervello.

Qualunque esperienza tu abbia con qualsiasi persona produce un’emozione. Ad esempio, alcune persone sfrutteranno il loro capo per riaffermare la loro dipendenza dal giudizio.

Altri sfrutteranno il loro nemico per riaffermare la loro dipendenza dall’odio. Altri ancora sfrutteranno i loro amici per riaffermare la loro dipendenza dalla sofferenza.

E così avanti… necessitano del mondo esterno per provare qualcosa.

Per cambiare, allora, bisogna essere superiori al proprio ambiente, essere superiori alle condizioni del proprio mondo e l’ambiente è affascinante.

Infine, perché la chiave è la meditazione?

Beh, mettiamoci a sedere, chiudiamo i nostri occhi, scolleghiamoci dall’ambiente esterno. Se vediamo meno cose, nel nostro cervello avvengono meno stimoli. Se ascoltiamo della musica rilassante o indossiamo i tappi per le orecchie, il nostro cervello riceve meno informazioni sensoriali, permettendoci di scollegarci dall’ambiente.

Se metti a sedere il tuo corpo obbligandolo a stare fermo come un animale: “Resta qui  dove sei! Ti sfamerò quando avremo finito, potrai alzarti e controllare tutte le e-mail che vuoi, potrai messaggiare quando vuoi, ma in questo momento resterai seduto e obbedirai a me”.

E quando viene fatto correttamente, non mangi, non annusi e non assaggi nulla, senza vivere ne provare nulla, sarai d’accordo con me che è il pensiero a definirti.

Perciò quando il corpo vorrà tornare al suo passato emotivo, ti renderai conto che l’attenzione è completamente rivolta a quell’emozione e dove poni quell’attenzione è anche dove poni la tua energia, stai dirottando tutta la tua energia che hai nel presente verso il passato. E ne diventi consapevole, stabilizzando il tuo corpo nel presente perché starà cercando di dirti: “Beh, sono le 8 del mattino, di solito a quest’ora sei turbato perché sei bloccato nel traffico e ti ritrovi qui seduto, abituato a provare rabbia dato che sei fuori orario…”.

“Oh, sono le 11 del mattino, solitamente a quest’ora controlli le e-mail e ti metti a giudicare gli altri, beh…”

Il tuo corpo sta cercando di prevedere quella condizione chimica.

Ogni qualvolta ti rendi conto di farlo, il corpo inizia a bramare quelle emozioni e lo fai tornare al suo posto ovvero nel presente, stai dicendo al tuo corpo che non è più lui la mente… sei tu la mente.

Ora la tua forza di volontà sta diventando più forte del programma.

E se continui a ripeterlo più e più volte, più e più volte, più e più volte, è come allenare un cavallo, o un cane che non farà altro che dire: “Mi siedo”.

E nel momento in cui ciò accadrà, quando il corpo non sarà più la mente, quando finalmente si arrenderà, avverrà un rilascio di energia.

Una conversione di particelle in energia. Da materia, ad energia. Liberando noi stessi dalle catene di quelle emozioni che ci trattenevano nel passato a noi familiare, l’abbiamo visto migliaia di volte, di fatto possiamo effettivamente predirlo attraverso una risonanza.

COS’HAI IMPARATO?

COME LO APPLICHERAI ALLA TUA VITA DI OGNI GIORNO?

INTERVISTA GRAZIE A TOM BILYEU

RELATORE JOE DISPENZA

MUSICA *MASARA* (FEARLESS MOTIVATION INSTRUMENTALS)

What do you think?

Written by PinkCashflow

Nel blog troverai ottimo contenuto selezionato e tradotto in italiano. E' una risorsa totalmente gratuita per chi ci segue e vuole apprendere importanti tematiche come l'indipendenza finanziaria, la crescita personale e la psicologia dietro ad essa.

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